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magnifici luoghi con noi!!!
In Alvernia, sulla strada dei formaggi e dei castelli. Tra vulcani e chambre d’hôtes
Vulcani addormentati e villaggi, castelli e colline. Da
esplorare a piedi, in bici, con il parapendio. Natura ed emozioni a tre
ore d’auto da Parigi. E, per i golosi, cinque formaggi superbi
È il cuore verde di
Francia, un mosaico di cime tondeggianti, prati e pascoli dominato dalla
Chaîne des Puys, una catena di vulcani addormentati da secoli. Qui, tra le cittadine di
Clermont Ferrand,
Vichy,
Le Puy-en-Velay e decine di villaggi pittoreschi, è assicurata l’esperienza
Nattitude
(crasi, a effetto, tra nature e attitude), un modello di turismo che
incoraggia approcci ecocompatibili, scoperte insolite, itinerari fuori
dalle rotte più battute.
Così l’incontro con l’
Alvernia comincia con la scelta tra un centinaio di
chambre d’hôtes che si fregiano proprio del marchio Nattitude: castelli come il
Domaine de Gaudon, cascinali restaurati e diventati suite di campagna, come
Les Eydieux, e antichi monasteri, tra cui
Le Couvent,
tutti circondati da parchi, nascosti tra boschi, sperduti tra campi e
prati. I proprietari di queste, come di altre strutture, hanno una
spiccata sensibilità ambientale e scelgono
prodotti a chilometri zero:
i formaggi, gli ortaggi, la frutta che si consumano a colazione e a
cena nascono nelle piccole fattorie delle campagne attorno. Inoltre sono
prodighi di suggerimenti e indicazioni sulle attività, alle camminate
nel
Parco Naturale Regionale del Livradois -Forez al trekking sui sentieri della rete della
Grande Randonnée, dallo
Chemin de Robert Louis Stevenson,
da percorrere, come fece il grande scrittore scozzese, a dorso d’asino,
alle escursioni a cavallo lungo gli itinerari che tagliano la regione
da nord a sud. Un appuntamento imperdibile è con il
Puy-de-Dome, uno dei vulcani più alti della
Chaîne des Puys: lo si raggiunge comodamente con il
Panoramique des Dômes, il trenino a cremagliera che in una quindicina di minuti porta in vetta. I più sportivi scelgono il
Chemin des Muletiers:
quasi tre ore di camminata per arrivare ai 1.465 metri del Puy. Il
panorama dalla vetta è straordinario: i vulcani appaiono come
un’infilata di massicci verdissimi, ricoperti di cespugli e alberi,
percorsi da greggi di pecore e mandrie di mucche rosse. Dall’antico
cratere spento, poi, alcune mulattiere fanno il giro del Puy e
permettono di abbracciare con lo sguardo tutta la catena, con le diverse
cime: il Puy Pariou, il Grand e il Petit Suchet, il Puy de Salomon.
Altre esperienze da non perdere? Quella, per esempio, che si vive volteggiando con uno dei
parapendii coloratissimi di
Freedom Parapente fino a sfiorare la vetta del vulcano, le antenne del
Centro Meteorologico e le rovine del
Tempio di Mercurio.
Ma anche l’avventura sulle pendici del Puy de la Perdrix , dove si
scende, imbragati in tutta sicurezza, lungo i cavi d’acciaio della
Tyrolienne Fantasticable volando a oltre 100 chilometri l’ora.
Per i fan delle due ruote ci sono oltre quattromila chilometri di itinerari: dalle
voies vertes, percorsi banditi alle auto e ideali per pedalare in famiglia, ai leggendari tornanti del
Puy Mary, scenario immancabile di ogni Tour de France.
L’
Alvernia ha in serbo sorprese anche per gli
appassionati di arte, che possono percorrere la
Strada delle Chiese Romaniche e quella dei Castelli. La prima incrocia il piccolo
tempio di Saint Jean, a
Glaine-Montaigut, e le sue sorelle maggiori:
Saint Austremoine, a
Issoire,
La Chaise-Dieu e
Saint Saturnin,
nel villaggio omonimo. Hanno tutte un particolare effetto optical,
costruite come sono con blocchi di pietra vulcanica nera alternati a
blocchi di tufo. Suggestione assicurata anche sulla
Strada dei Castelli, dove si incontrano la fortezza di
Aulteribe, a
Sermentizon, con una strepitosa raccolta di mobili e opere d’arte, e il
maniero di Cordès, a
Orcival, il cui giardino porta la firma dal celebre
André Le Nôtre.
L’Alvernia è un grande
plateau de fromages, come dicono da queste parti. Forse non hanno tutti i torti, visto che il
Bleu d’Auvergne, il
Cantal, la
Fourme d’Ambert, il
Salers e il
Saint-Nectaire nascono proprio in questa regione, l’unica di Francia a produrre cinque varietà contraddistinte dalla
AOP,
Appellation d’Origine Protégée.
Cinque personalità forti, cinque sapori decisi uniti a una fragranza
rustica e intensa, da attribuire, secondo i contadini, al latte delle
loro mucche (la razza autoctona è la Salers, riconoscibilissima per il
manto rosso) e al gusto particolare dell’erba dei pascoli vulcanici.
Esiste, ovviamente, una
Route des Fromages che
prevede una quarantina di soste, tra fattorie e caseifici, latterie
sociali e maison des fromages dove degustare (e acquistare) gli
erborinati Bleu d’Auvergne e Fourme d’Ambert, il burroso Cantal, il
Salers, che si produce solo in estate. Per smaltire le calorie, poi, che
cosa c’è di meglio di una bella camminata?