Sciare in Abruzzo: emozioni sulla neve ai piedi del Gran Sasso
Scialpinismo, ciaspolate, snowkite. Ma anche nuove esperienze, come splitboard e snowscoot. Il gigante bianco, da Campo Imperatore ai Prati di Tivo, offre innumerevoli occasioni per praticare sport invernali. E per vivere avventure indimenticabili, tra incursioni in una cucina gustosa e tradizionale e borghi incastonati nella roccia
“Visto da Teramo e da oriente, il Gran Sasso
è un pugno di pietra alzato verso il cielo. La galleria che lo scava
per dieci chilometri è stata, con quella del Monte Bianco, il simbolo
del dominio del suolo da parte dell’uomo. Un atto di supremazia delle
nostre forze meccaniche. Allora salirne la cima è un gesto di
riparazione, per rendere omaggio al gigante dell’Appennino”. Nelle
parole di Erri De Luca, scrittore e appassionato di alpinismo, la vetta
abruzzese (2.912 metri) incarna la montagna da guardare con riverenza e
rispetto. L’inverno può essere il momento giusto per accostarsi a questo
totem di roccia e per sfruttare la bellezza delle sue piste.
GRAN SASSO: DOVE SCIARE SUL VERSANTE AQUILANO
Il Distretto Turistico Gran Sasso d’Italia (il primo montano del Paese, istituito nel 2015), si sviluppa su un’area, lunga 50 chilometri e larga 15, molto amata da chi pratica il freeride e lo scialpinismo. “Merito della qualità della neve”, spiega Antonio Tresca, istruttore di snowboard e fondatore di Higher Gran Sasso Activities, una società di professionisti che promuove attività sportive sulla montagna abruzzese, sia d’inverno, sia d’estate. “È speciale: basta prenderne in mano un po’ per notare che i fiocchi sono più soffici, hanno una consistenza leggera. Ciò è dovuto alla vicinanza al mare: c’è una percentuale maggiore di aria nella composizione, rispetto all’acqua, e quindi si scia, anzi si galleggia meglio, come amiamo dire in Abruzzo. Per i veri appassionati fa la differenza, insieme all’abbondanza delle nevicate, soprattutto negli ultimi anni”.Montagna appenninica, ma dal punto di vista geologico più simile alle Dolomiti, il Gran Sasso regala paesaggi variegati. Sul versante aquilano, il solenne altopiano di Campo Imperatore è lo scenario ideale di chi fa snowboard e kitesnow (si viene trainati con gli sci o la tavola da un aquilone). Ci si arriva con la funivia del Gran Sasso d’Italia, una delle più lunghe d’Europa (5,4 chilometri), che parte dal paese di Fonte Cerreto Assergi.
A Campo Imperatore, un percorso molto amato dai freerider è il cosiddetto Tre Valloni. “Prima c’è un paginone, come lo chiamiamo noi, ovvero un tratto ampio e pendente lungo circa 400 metri, e a seguire un canalone stretto e divertente”, sottolinea Emanuele De Simone, istruttore di freeride. “Si scia in mezzo ai pini: è un tracciato molto affascinante, paragonabile soltanto ad alcune aree dolomitiche. Per lo snowkite si sale invece nella piana tra Monte Aquila, Prena e Brancastello; al tramonto, la roccia che si colora di rosa è uno spettacolo unico”.
UNA NOTTE IN TENDA A 2.100 METRI
Per vivere un’avventura davvero emozionante si può anche abbinare una giornata sugli sci a una notte in tenda in quota, a 2.100 metri. È la proposta di Simon Critchell, di origini sudafricane, cresciuto in Francia e trasferitosi in Abruzzo una decina d’anni fa, che organizza la Wild Winter Experience. Racconta Critchell: “È un’attività pensata per tutti quelli che amano lo sciescursionismo. La organizzo per due, massimo quattro persone per volta. Si sale al tramonto con la motoslitta e, arrivati in quota, nelle vicinanze dell’hotel Campo Imperatore, si monta la tenda. Lo staff provvede a tutto: i pasti, le attrezzature, le tende, i sacchi a pelo invernali. I partecipanti devono essere solo attrezzati con abbigliamento termico e calzature. Dopo cena, se le condizioni di visibilità sono buone, si osserva il cielo stellato. Svegliarsi all’alba con i primi raggi del sole che illuminano la cima del Monte Prena è uno spettacolo unico, davvero impagabile. Poi si fa colazione e si inforcano gli sci o le ciaspole, pronti per una giornata sulla neve”.NON SOLO SCI: LA NOVITÀ È LO SNOWSCOOT
Una specialità che si sta diffondendo sempre di più sulle nevi abruzzesi è lo snowscoot, che riunisce, in un’unica disciplina, bici, moto e sci. “Il mezzo è composto da un telaio simile a una bicicletta, un manubrio e due tavole, simili a quelle per lo snowboard, indipendenti: quella anteriore dà la direzione”, spiega Mauro Lodovisi, che ha trionfato al primo Campionato Europeo di snowscoot, svoltosi nello scorso aprile proprio a Campo Imperatore. “La guida è semplice: per condurlo si usano sia le braccia, sia le gambe, mentre per frenare si derapa lateralmente. L’utilizzo è talmente intuitivo che bastano poche ore per avere una buona padronanza del mezzo”.DOVE MANGIARE, TRA ZUPPE E FORMAGGI DI MONTAGNA
Se il divertimento in pista è assicurato, anche chi non scia ha tante occasioni per concedersi un po’ di relax in queste zone. Gli appassionati di enogastronomia possono andare alla scoperta di cantine e ristoranti di rango. Uno di questi è Elodia, locale gestito dalla famiglia Moscardi. “Abbiamo 43 anni di ristorazione alle spalle”, sottolinea Nadia Moscardi, che si occupa della cucina insieme alla sorella Wilma. “Il terremoto del 2016 ci ha costretto a spostarci, ma dallo scorso maggio abbiamo finalmente riaperto il ristorante nella nostra casa storica a Camarda”. Qui si viene per gustare il famoso agnello locale, abbinato a patata turchese, porcini e caffè. Un’altra ricetta da ordinare è “le virtù”: come si legge nel menu, si tratta di un’antica zuppa servita piuttosto asciutta con verdure stagionali dell’orto e consistenze di pasta diversa. Molto saporita.Gli amanti delle minestre non si lascino sfuggire nemmeno la zuppa di ciafrichigli, una sorta di gnocchi, cucinati con ceci e zafferano, che si gusta alla Locanda delle Streghe, a Castel Del Monte.
Per i formaggi, invece, l’indirizzo giusto è Forme d’autore, a Balsorano. Antonello Egizi, detto “il caciaro”, è uno dei più famosi affinatori di latticini della zona: fra le specialità, l’erborinato di capra.
DORMIRE NEI BORGHI PIÙ BELLI D’ABRUZZO
Ai piedi del Gran Sasso si scoprono borghi suggestivi e storie di persone straordinarie. Come Paolo Baldi e Susanna Salvati, marito e moglie, con cinque figli. D’inverno sono gli unici residenti di Rocca Calascio. “È stata la decisione più facile della mia vita quella di venire ad abitare qui e aprire il Rifugio della Rocca, con camere e ristorante”, confessa Susanna, romana, ex programmatrice Ibm. “A Rocca Calascio ero venuta in gita una volta e rimasi folgorata dalla bellezza del posto. Ricordo ancora il giorno in cui, rientrata a casa dopo una giornata particolarmente intensa di lavoro, presi mio marito da parte e gli dissi: basta, trasferiamoci in montagna, in quel posto magico che abbiamo visto”. La loro struttura è frequentatissima dagli appassionati di scialpinismo, che organizzano escursioni verso il Monte Camicia. “Rispetto alle Dolomiti qui gli sciatori hanno il privilegio di vedere il mare”, conclude Susanna, bravissima a viziare gli ospiti con le sue torte e biscotti.A dieci chilometri, ecco un altro paese-gioiello: Santo Stefano di Sessanio, uno dei Borghi più Belli d’Abruzzo e d’Italia. Mirella Cucchiella, originaria di questo luogo, gestisce il b&b La Bifora e le Lune. “Nel 2011 ho comprato una casa del XV secolo, un tempo appartenuta alla famiglia Piccolomini. Raccolgo frutta ed erbe spontanee, faccio marmellate, per gli ospiti organizzo presentazioni di libri, corsi di tintura naturale e di riconoscimento delle erbe”.
Sempre a Santo Stefano di Sessanio si prenota Il Palazzo, una grande casa del XVII secolo, di proprietà della famiglia Ciarrocca, con quattro appartamenti e nove camere. “L’hotel è della mia famiglia e l’abbiamo ristrutturato l’ultima volta nel 2011. Nella stanza 115 ha dormito San Giovanni Paolo II, che era un habituè delle nostre montagne”. A parlare è Fabrizio Bellassai, che con la sorella Valeria gestisce il Nido dell’Aquila, punto di partenza ideale per sciare a Campo Imperatore: la funivia è a pochi passi dall’hotel. Al ristorante, oltre ai tortelloni ai porcini, si assaggiano i prodotti della salumeria De Paolis di Paganica, paesino a 23 chilometri da qui, celebre per il “cuore di Paganica”, la punta di diamante della norcineria. Analogamente a quanto avviene per il culatello, il cuore è infatti la parte muscolosa più grossa degli arti posteriori del suino: privo di cotenna e di osso, viene salato a mano e investito con una protezione (vescica) esterna per conservarlo meglio.
VERSANTE TERAMANO DEL GRAN SASSO: SPLITBOARD E CUCINA LOCALE
Sul versante teramano del Gran Sasso, la località sciistica d’eccellenza è Prati di Tivo, con il Corno Grande (2.912 metri) e il Corno Piccolo (2.655 metri): un paradiso per lo scialpinismo, praticato anche con la splitboard, una tavola da snowboard divisa perfettamente a metà, in senso longitudinale, con due lamine in più all’interno, che permette all’occorrenza di avere due sci per la salita applicando le pelli di foca. Proprio accanto alle piste si trova il ristorante T-Cucino, gestito da Erminio Di Lodovico. Dopo una vita a Caracas, è rientrato con moglie e figli nella sua terra d’origine. Nel suo locale si gusta un’eccellente pasta chitarrina alla teramana con polpettine cacio e uova. “Cerchiamo di dare felicità, oltre che cibo” dice Di Lodovico. Un gruppo di turisti altoatesini sorride e uno di loro interviene nella conversazione: “In Alto Adige non ci mancano certo le montagne e la neve per sciare, ma a noi piace venire qui tutti gli anni, almeno per una settimana, perché ci divertiamo un mondo, mangiamo benissimo e gli abruzzesi come Erminio sono persone veramente speciali”.Tolti gli sci, c’è un territorio ricco di artigianato e tradizioni da scoprire. Come quelle della Cantina del Vasaio, a Castelli, cittadina nota per la lavorazione della ceramica. “La nostra bottega è tutelata dalla Soprintendenza alle Belle Arti”, dichiara Vincenzo Di Simone, proprietario della struttura insieme al figlio Antonio. Accanto al negozio hanno ricavato una taverna dove propongono cucina del territorio.
L’ultimo incontro è con Ezio Di Giacomo, che con la moglie Maria Rosa gestisce La Cantina dello Stù a Montorio al Vomano, a 30 chilometri da Prati di Tivo. La sua specialità è lo spritz abruzzese, a base di vino bianco e genziana. Racconta Di Giacomo: “Alle soglie della pensione abbiamo deciso di aprire questo piccolo spazio, ricavato da un antico frantoio. Insieme ai formaggi e salumi, tutti rigorosamente locali, serviamo il Cotto d’Amore, un rosso Montepulciano d’Abruzzo in purezza, fatto da noi e invecchiato in barrique”. Un vino da gustare con calma, brindando al Gran Sasso, il gigante di pietra che veglia su queste terre.