In Oman, tra notti stellate nel deserto, moschee e ispirazioni indiane
Dai villaggi tradizionali arroccati sui monti dell’Hajar, con le loro case d’argilla e gli aflaj, fino alla capitale Mascate, con la Grande Moschea Qaboos in marmo di Carrara. I mille volti del Sultanato, tra piste carovaniere sulle dune rossastre e città costiere dai profumi speziati
Nella calma sonnolenta del pomeriggio i vicoli di Misfat Al Abreen, villaggio tradizionale arroccato a mille metri d’altezza sulla catena montuosa dell’Hajar, sono deserti. In sottofondo solo il rumore dell’acqua che scorre tra le palme che si stagliano contro il cielo turchese.
Misfat Al Abreen con le sue case d’argilla e gli aflaj, canali di irrigazione tipici dell’Oman, è il volto antico del Sultanato, Paese della penisola arabica grande quanto l’Italia.
L’Oman è una terra di deserti, montagne con cime che svettano fino ai tremila metri, forti secolari e paesaggi remoti dove vive una popolazione giovanissima per i nostri standard. Dei 3,3 milioni di abitanti la metà ha meno di 25 anni. I ragazzi di città parlano inglese, dalla capitale Mascate (o Muscat) raggiungono in poco più di due ore di auto l’internazionale Dubai e spesso studiano all’estero finanziati dal governo. Ma, finiti gli studi, tornano a vivere in Oman.
Misfat Al Abreen con le sue case d’argilla e gli aflaj, canali di irrigazione tipici dell’Oman, è il volto antico del Sultanato, Paese della penisola arabica grande quanto l’Italia.
L’Oman è una terra di deserti, montagne con cime che svettano fino ai tremila metri, forti secolari e paesaggi remoti dove vive una popolazione giovanissima per i nostri standard. Dei 3,3 milioni di abitanti la metà ha meno di 25 anni. I ragazzi di città parlano inglese, dalla capitale Mascate (o Muscat) raggiungono in poco più di due ore di auto l’internazionale Dubai e spesso studiano all’estero finanziati dal governo. Ma, finiti gli studi, tornano a vivere in Oman.
NIZWA, MIELE DI CEDRO E CAFFÈ AL CARDAMOMO
Lasciata Misfat Al Abreen si scende fino a Nizwa, antica capitale dell’Oman, distante una quarantina di minuti d’auto. Dai finestrini si vede scorrere un paesaggio aspro, pareti di roccia nuda punteggiate da rari cespugli solitari, villaggi color sabbia e improvvisi palmeti cresciuti intorno ai wadi, letti di torrenti alimentati dalle piogge di montagna o da fonti naturali.Nizwa si trova in una grande oasi. La città è un importante centro religioso e sorge nel punto di incontro delle piste carovaniere del Nord e del Sud. Segno di questa sua collocazione lungo le tratte commerciali è il souq dove si sorseggia caffè aromatizzato al cardamomo offerto dai proprietari dei negozi mentre si comprano datteri (in Oman ne esistono 100 tipi diversi), miele di cedro e gioielli in argento. Nizwa è una città antica, tra i suoi edifici storici il più conosciuto è il forte color ocra di origine secentesca e ampiamente rimaneggiato e ristrutturato. Mozzafiato la vista dalla torre alta 40 metri che affaccia sui palmeti.
Ma Nizwa è famosa soprattutto per il leggendario mercato del bestiame che ogni venerdì richiama compratori da tutta la regione e folle di turisti. Un’alternativa meno frequentata è il souq della cittadina di Sinaw, a un’ora di distanza. Qui il giovedì mattina, tra dromedari e mucche, si incontrano anziani con turbante e khanjar – il tradizionale coltello d’argento – impegnati nelle trattative. E poi, donne con veli e colorati e tanti bambini. Dopo uno sguardo al mercato del bestiame e del pesce la meta è il souq delle donne, un mondo esclusivamente femminile. Tra pashmina colorate, tessuti e vestiti per bambini Made in China, le venditrici chiacchierano tra loro. Alcune indossano la maschera nera delle beduine che lascia scoperti solo gli occhi sottolineati dal kajal. Al mercato di Sinaw gli acquisti si fanno in Ryal, la moneta locale, nella capitale Mascate e a Nizwa invece accettano spesso anche gli euro. Al souq le omanite contrattano velocemente, con una mano passano le banconote e con l’altra chattano sullo smartphone.
IL DESERTO, NOTTI SOTTO LE STELLE
Da ottobre ad aprile è il periodo migliore per viaggiare in Oman: in questi mesi le temperature sono più fresche e si può esplorare anche il deserto che copre l’80% del territorio. È il grande protagonista dell’Oman e divide idealmente il Paese in due regioni distinte: il Nord con la capitale Mascate, Nizwa, Sinaw e la costiera Sur, e il Dhofar al Sud. In mezzo, una distesa molto varia con dune di sabbia, superfici salate e rocce. Ogni anno, poi, tra marzo e maggio, l’Oman si trasforma in un paradiso di profumi e colori grazie alla fioritura della rosa damascena, da ammirare soprattutto sulle pendici di Jabal Akhdar, massiccio della catena degli Hajar. La “montagna verde” si tinge di sfumature che vanno dal rosa intenso al pastello, uno spettacolo sorprendente quanto effimero.Dalle città del Nord si parte per raggiungere in poche ore le dune di Wahiba Sands, che raggiungono i 150 metri d’altezza. Sono molti i tour operator che organizzano esplorazioni con giornate in fuoristrada sulla sabbia dalle cangianti sfumature rosse e dorate e nottate sotto le stelle in campi tendati.
LA COSTA: SUR E LA CAPITALE MASCATE
Scavalcata questa distesa di sabbia si arriva a Sur, città costiera racchiusa in una baia naturale con un affascinante quartiere portuale e i cantieri dove operai indiani costruiscono, completamente a mano, i dhow, imbarcazioni in legno tipiche del Golfo Persico e dell’Oceano Indiano.Tappa finale a Mascate, che mantiene l’incanto di un’architettura tradizionale. Gioiello della capitale è la Grande Moschea voluta dal sultano Qaboos, alla guida del Paese dal 1970 e molto rispettato dagli omaniti. È aperta anche ai non musulmani e può ospitare fino a ventimila persone. Circondata da giardini con fontane zampillanti e alberi da frutto, questo luogo di preghiera, inaugurato nel 2001, è un trionfo di marmi, cupole, archi e muri decorati con motivi intarsiati. La sala principale ha pareti in marmo di Carrara, un immenso lampadario di cristalli e un tappeto persiano di 4.250 mq fatto a mano.
Per lo shopping, invece, la meta è la zona di Muttrah, con le antiche abitazioni in stile indiano affacciate sul porto e il suo souq coperto dove acquistare tessuti, incenso, gioielli artigianali, spezie e i khanjar.
Interessante anche una visita alla fabbrica di Amouage, azienda fondata in Oman 35 anni fa che produce il profumo più costoso del mondo e ha punti vendita in 90 paesi, compresa l’Italia. Al visitor centre si scoprono e si annusano le 120 piante e spezie utilizzate per la sua produzione. Per partecipare alla visita gratuita e fare magari qualche acquisto in boutique, basta presentarsi dalla domenica al giovedì dalle 8:30 alle 16:30.
Per un regalo più locale e meno costoso tappa al villaggio di Sibad, vicino a Mascate. Qui si trova lo showroom del Sidab Women’s Sewing Group (SWSG), una cooperativa sociale di donne omanite. In vendita, borse in stoffa decorate con motivi tradizionali, trousse per il trucco e tessuti per la casa.