martedì 10 ottobre 2017

PARTIRIPARTI - TREKKING IN MAREMMA

Eremi, fenicotteri e ginestre: le sorprese di un trekking in Maremma

A piedi nella macchia mediterranea, tra animali selvatici, funghi e antiche abbazie. E dopo la camminata, relax alle terme con massaggi all'elicriso e all'olio di canapa

 

“La Toscana è bella d’autunno. Puoi camminare lungo sentieri che hanno il profumo dei funghi e delle ginestre, ascoltare le voci del vento che chiama dai poggi orlati di cipressi e di abeti, ed è tempo di vendemmia, l’uva si gonfia violetta tra i pampini fitti, i fichi pendono dolci dai rami che fremono di fringuelli e di allodole, nei boschi le foglie si accendono di giallo e di arancione bruciando il monotono verde d’estate”. Scriveva così Oriana Fallaci, nel 1979, nelle pagine di Un uomo. Una dichiarazione d’amore verso la sua terra d’origine, affascinante tutto l’anno ma soprattutto tra settembre e ottobre, quando un tiepido sole colora il paesaggio con le sfumature del giallo, del rosso e dell’arancione.
Tanti i sentieri da percorrere a piedi, seguendo il consiglio della scrittrice e giornalista toscana. In particolare in Maremma, terra caratterizzata da una natura rigogliosa che ben si presta ad essere scoperta con il trekking. Una buona base di partenza per le camminate può essere Castiglione della Pescaia, a una ventina di chilometri da Grosseto. Non solo perché è uno dei borghi medievali più affascinanti della costa toscana ma anche perché vanta un entroterra selvaggio, punteggiato qua e là da antichi ruderi ed eremi che fanno capolino in mezzo alla macchia mediterranea.

Fate e fenicotteri, antiche abbazie e specchi d’acqua

Per chi viaggia con bambini o non è molto allenato meglio iniziare con percorsi facili e pianeggianti. È lungo circa 10 chilometri, per esempio, l’itinerario che tocca Ponti di Badia, Diaccia Botrona e Casa Rossa Ximene. L’ideale, insomma, per chi ama camminare senza troppa fatica in mezzo alla natura e agli animali (la zona è prediletta dai birdwatchers). Da dove partire? In auto basta prendere la strada provinciale 3 Del Padule e arrivare in località Ponti di Badia, dove si può parcheggiare in un piccolo spiazzo sulla destra. Attraverso un ponte si arriva alla collinetta dell’Isola Clodia con i resti di una villa di epoca romana e l’Abbazia di San Pancrazio al Fango. Un luogo magico, questo, tanto da essere famoso come come “la collina delle fate”. Poi si prosegue nella Diaccia Botrona, antico lago etrusco oggi palude, camminando lungo strisce di terra circondati da specchi d’acqua, in un continuo gioco di riflessi. L’importante è fare silenzio: solo così si potranno osservare gli splendidi esemplari di uccelli che popolano l’area, dai fenicotteri ai cavalieri d’Italia fino agli aironi bianchi.
Il trekking prosegue poi verso Casa Rossa Ximenes, storica costruzione che si trova su di un ponte a tre arcate in mattoni e travertino. All’interno, oltre agli strumenti che servivano a controllare le acque di emissione del lago, c’è il Museo Multimediale con punti di osservazione sulla Diaccia Botrona, che è riserva naturale.  I visitatori possono così ammirare flora e fauna a distanza, da tre punti di vista, senza disturbare l’ecosistema. Una volta usciti, si può tornare per lo stesso percorso oppure proseguire fino al vicino Ponte Giorgini in direzione di Ponti di Badia.

Nella macchia mediterranea ad avvistare volpi e cinghiali

Decisamente più impegnativo il trekking che porta da Castellaccio Prile fino a Poggio Ballone passando per Poggio Rossini. Dodici chilometri di camminata tra ginestre e lecci, funghi porcini e caprioli. Il punto di partenza è Via del Poggetto a Castiglione della Pescaia. Una volta presa la deviazione sulla sinistra, si prosegue fino al complesso chiamato Palazzo Prile per poi sbucare, dopo un sentiero sterrato e in salita, nella macchia mediterranea, in un crescendo affascinante di verde e natura sempre più intricata. Dopo un paio di chilometri si arriva al Castellaccio Prile, antico insediamento medioevale a 287 metri sul livello del mare. Chi ha la forza di continuare a salire si imbatterà nelle postazioni militari di Poggio Rossini e Poggio Ballone, location perfette per avvistare caprioli e volpi, istrici e cinghiali. Valgono la fatica il tratto successivo fino a Tirli e la via Panoramica, attraverso la strada asfaltata di Poggi Ballone, rinomati per la vista mozzafiato.

Alle terme per ritemprare corpo e spirito

Una volta rientrati a Castiglione della Pescaia, è il momento di rilassarsi. La spa del Riva del Sole Resort & Spa, struttura 4 stelle Superior affacciata sul mare e circondata dalla pineta, è l’ideale per rigenerare corpo e spirito. Tre le piscine – una con acqua di mare e in parte coperta, una con acqua dolce e una piccola per i bambini -,  oltre a una vasca idromassaggio, due saune (una finlandese ed una a raggi infrarossi), un bagno turco e un percorso Kneipp. Varia anche l’offerta di trattamenti di bellezza, dai massaggi tonificanti all’olio di elicriso (pianta tipica della macchia mediterranea) a quelli rilassanti e distensivi a base di sapone, farina e olio di canapa. Non mancano i massaggi bioenergetici realizzati secondo la tecnica messa a punto da Shogo Mochizuki (attraverso pressioni superficiali e profonde, percussioni e impastamenti viene accelerato il microcircolo sottoepidermico, favorito il turnover cellulare a vantaggio della luminosità dell’incarnato). Momenti di puro relax da godere in fretta, prima della chiusura stagionale del resort il prossimo 15 ottobre.