Eremi, fenicotteri e ginestre: le sorprese di un trekking in Maremma
A piedi nella
macchia mediterranea, tra animali selvatici, funghi e antiche abbazie. E
dopo la camminata, relax alle terme con massaggi all'elicriso e
all'olio di canapa
“La Toscana è bella d’autunno. Puoi camminare lungo sentieri che
hanno il profumo dei funghi e delle ginestre, ascoltare le voci del
vento che chiama dai poggi orlati di cipressi e di abeti, ed è tempo di
vendemmia, l’uva si gonfia violetta tra i pampini fitti, i fichi pendono
dolci dai rami che fremono di fringuelli e di allodole, nei boschi le
foglie si accendono di giallo e di arancione bruciando il monotono verde
d’estate”. Scriveva così
Oriana Fallaci, nel 1979, nelle pagine di
Un uomo.
Una dichiarazione d’amore verso la sua terra d’origine, affascinante
tutto l’anno ma soprattutto tra settembre e ottobre, quando un tiepido
sole colora il paesaggio con le sfumature del giallo, del rosso e
dell’arancione.
Tanti i sentieri da percorrere a piedi, seguendo il consiglio della scrittrice e giornalista toscana. In particolare in
Maremma,
terra caratterizzata da una natura rigogliosa che ben si presta ad
essere scoperta con il trekking. Una buona base di partenza per le
camminate può essere
Castiglione della Pescaia, a una
ventina di chilometri da Grosseto. Non solo perché è uno dei borghi
medievali più affascinanti della costa toscana ma anche perché vanta un
entroterra selvaggio, punteggiato qua e là da antichi ruderi ed eremi
che fanno capolino in mezzo alla macchia mediterranea.
Fate e fenicotteri, antiche abbazie e specchi d’acqua
Per chi viaggia con bambini o non è molto allenato meglio iniziare con percorsi facili e pianeggianti. È lungo circa
10 chilometri, per esempio, l’itinerario che tocca
Ponti di Badia, Diaccia Botrona e Casa Rossa Ximene.
L’ideale, insomma, per chi ama camminare senza troppa fatica in mezzo
alla natura e agli animali (la zona è prediletta dai birdwatchers). Da
dove partire? In auto basta prendere la strada provinciale 3 Del Padule e
arrivare in località
Ponti di Badia, dove si può parcheggiare in un piccolo spiazzo sulla destra. Attraverso un ponte si arriva alla collinetta dell’
Isola Clodia con i resti di una villa di epoca romana e l’
Abbazia di San Pancrazio al Fango. Un luogo magico, questo, tanto da essere famoso come come
“la collina delle fate”. Poi si prosegue nella
Diaccia Botrona,
antico lago etrusco oggi palude, camminando lungo strisce di terra
circondati da specchi d’acqua, in un continuo gioco di riflessi.
L’importante è fare silenzio: solo così si potranno osservare
gli splendidi esemplari di uccelli che popolano l’area, dai fenicotteri ai cavalieri d’Italia fino agli aironi bianchi.
Il trekking prosegue poi verso
Casa Rossa Ximenes,
storica costruzione che si trova su di un ponte a tre arcate in mattoni
e travertino. All’interno, oltre agli strumenti che servivano a
controllare le acque di emissione del lago, c’è il
Museo Multimediale con punti di osservazione sulla
Diaccia Botrona,
che è riserva naturale. I visitatori possono così ammirare flora e
fauna a distanza, da tre punti di vista, senza disturbare l’ecosistema.
Una volta usciti, si può tornare per lo stesso percorso oppure
proseguire fino al vicino
Ponte Giorgini in direzione di
Ponti di Badia.
Nella macchia mediterranea ad avvistare volpi e cinghiali
Decisamente più impegnativo il trekking che porta da
Castellaccio Prile fino a
Poggio Ballone passando per
Poggio Rossini. Dodici chilometri di camminata tra ginestre e lecci, funghi porcini e caprioli. Il punto di partenza è Via del Poggetto a
Castiglione della Pescaia.
Una volta presa la deviazione sulla sinistra, si prosegue fino al
complesso chiamato Palazzo Prile per poi sbucare, dopo un sentiero
sterrato e in salita, nella
macchia mediterranea, in un crescendo affascinante di verde e natura sempre più intricata. Dopo un paio di chilometri si arriva al
Castellaccio Prile, antico insediamento medioevale a 287 metri sul livello del mare. Chi ha la forza di continuare a salire si imbatterà nelle
postazioni militari di Poggio Rossini e Poggio Ballone,
location perfette per avvistare caprioli e volpi, istrici e cinghiali.
Valgono la fatica il tratto successivo fino a Tirli e la
via Panoramica, attraverso la strada asfaltata di Poggi Ballone, rinomati per la vista mozzafiato.
Alle terme per ritemprare corpo e spirito
Una volta rientrati a
Castiglione della Pescaia, è il momento di rilassarsi. La spa del
Riva del Sole Resort & Spa, struttura 4 stelle Superior affacciata sul mare e circondata dalla pineta, è l’ideale per rigenerare corpo e spirito.
Tre le piscine – una con acqua di mare e in parte coperta, una con acqua dolce e una piccola per i bambini -, oltre a
una vasca idromassaggio, due saune (una finlandese ed una a raggi infrarossi),
un bagno turco e un percorso Kneipp. Varia anche l’offerta di trattamenti di bellezza, dai
massaggi tonificanti all’olio di elicriso (pianta
tipica della macchia mediterranea) a quelli rilassanti e distensivi a
base di sapone, farina e olio di canapa. Non mancano
i massaggi bioenergetici
realizzati secondo la tecnica messa a punto da Shogo Mochizuki
(attraverso pressioni superficiali e profonde, percussioni e
impastamenti viene
accelerato il microcircolo sottoepidermico, favorito il turnover cellulare a vantaggio della luminosità
dell’incarnato). Momenti di puro relax da godere in fretta, prima della
chiusura stagionale del resort il prossimo 15 ottobre.