Canyoning in Umbria: la Forra del Casco, avventura per tutti
Chi pensa che il canyoning sia solo uno sport estremo, riservato a pochi, sbaglia. In Valnerina c’è un itinerario adatto a tutti
Siamo in Umbria, il cuore verde d’Italia, nella valle famosa per le
Cascate delle Marmore, la
Valnerina, che parte dai monti Sibillini e attraversando monti e colline arriva fino alle porte della città di Terni.
Percorrendo la Valnerina, tra i paesi di
Scheggino e
Ceselli,
sulla destra orografica c’è una stretta valle solcata da un piccolo
corso d’acqua che scende dalle colline circostanti attraversando boschi,
orti e uliveti.
Ed è proprio all’inizio di questa valle laterale che abbiamo appuntamento con le guide del Centro Canyoning Natura Avventura.
Dopo i saluti di rito, ci forniscono tutta l’attrezzatura di cui abbiamo
bisogno per affrontare la nostra avventura: una muta in neoprene, come
quella per fare immersioni subacquee; casco; imbracatura da canyoning
già pronta con moschettone, discensore a otto e longe…uno spezzone di
corda con un moschettone.
Ci spiegano che c’è da fare una altro breve tratto di strada con le auto, ed poco dopo la piccola frazione di
Pontuglia parcheggiamo le auto.
E’ tempo di preparare gli zaini, prendere le corde e la scorta di acqua e la nostra avventura può iniziare.
Per raggiungere l’inizio del canyon c’è da percorrere circa 40 minuti
a piedi su di una vecchia mulattiera che, visto il cado di questo
periodo, affrontiamo in costume da bagno e t-shirt e scarponcini da
trekking!
Il percorso a piedi è panoramico e piacevole, ci da l’occasione di
ammirare la valle e di capire dall’alto l’itinerario che andremo ad
affrontare.
Il caldo inizia a farsi sentire, ma all’improvviso ad una curva del
sentiero arriviamo ad una cascatella formata da un piccolo corso
d’acqua, “le Pisciarelle” che ci permette una piacevole rinfrescata.
Poco dopo iniziamo a scendere verso l’ingresso del nostro canyon, ed
una volta arrivati al torrente, non ci resta che indossare tutta
l’attrezzatura e siamo pronti.
Pochi passi e siamo già al primo “salto”, è una piccola cascata, ma
permette alle nostre guide di spiegarci regole fondamentali di
comportamento quando si fa
canyoning e farci provare
l’attrezzatura che ci hanno fornito, così sotto il loro attenti occhi,
capiamo quanto sia facile l’uso del discensore a otto!
Dopo poche decine di metri, la valle diventa un vero e proprio canyon
largo non più di 2 metri con alte pareti scavate nella roccia.
Ora per proseguire bisogna scivolare sulla roccia levigatissima, avventurandosi in un ambiente incredibile ed affascinante.
Arriviamo alla prima e vera calata su corda, 6 metri, si fanno in
fretta e si affina la tecnica che ci hanno spiegato poco prima. Ma non
c’è tempo per rilassarci troppo le guide sistemano subito le corde per
una nuova calata in un salto particolarmente bello che chiamano
“l’orecchio” , questa volta l’altezza aumenta.
Il tratto del canyon dove siamo ora è stretto tra alte pareti a
strapiombo, talmente alte che il sole fa fatica ad entrare ed
illuminare, è qui che ci rendiamo conto del perché ci hanno fatto
indossare le mute in neoprene.
Svoltata una stretta curva ci investe la luce del sole e il panorama si apre davanti, ma soprattutto sotto di noi.
Ancorato alla parete di roccia c’è un cavo di acciaio dove ci fanno
attaccare le nostre “longe”, perché, ci spiegano siamo arrivati a “
lu Casco dell’Acqua” l’alta e imponente cascata di quasi 30 metri.
Le emozioni sono tante quando rimani appeso ad una corda e piano
piano inizi a calarti da simili altezze, anche sapendo di tutte le
misure di sicurezza che le guide hanno preso per te.
Inizi a scendere lentamente, un po’ per l’emozione, un po’ per la
paura, un po’ per l’adrenalina che ti fa rimanere concentrato. Ogni
tanto l’attenzione va alla roccia dove appoggi i piedi, ogni tanto al
panorama incedibile e ogni tanto alla cascata che ti scorre accanto e
che a volte ti bagna con una piacevole “doccia”.
E prima di quanto avresti voluto arrivi ai piedi di questo monumento
naturale, soddisfatto dell’impresa appena compiuta! Giusto il tempo di
vedere i compagni come se la cavano nella discesa quindi si sistemano le
corde negli zaini… una foto ricordo e si riparte, perché come ci dicono
le emozioni non sono ancora finite!
Da questo punto la valle si apre di nuovo e i fianchi tronano ad
essere ricoperti di vegetazione, dopo qualche scivolo si arriva ad
un’altra scenografica cascata di 18 metri, ma ormai ci abbiamo preso la
mano e sia noi partecipanti, che le guide, ci concediamo qualche piccolo
scherzo spruzzandoci con l’acqua.
E ancora
scivoli,
corde e
discese;
la fatica inizia a farsi sentire anche se la tensione della cosa nuova
ormai si è sciolta ed è rimasta solo la consapevolezza che questa
incredibile avventura è giunta al termine, ed infatti siamo all’ultima
discesa su corda, poi un breve sentiero in 10 minuti ci riconduce alle
auto parcheggiate.
Mentre ci togliamo le mute e ci raccontiamo le emozioni della
giornata appena trascorsa e ci rendiamo conto che per tutti era “la
prima volta” ma ci diciamo che sicuramente non sarà l’ultima.
La bellezza e le emozioni questa giornata ci accompagneranno per molto tempo…in attesa della prossima avventura.