mercoledì 18 aprile 2018

PARTIRIPARTI - CANYONING IN UMBRIA

Canyoning in Umbria: la Forra del Casco, avventura per tutti

Chi pensa che il canyoning sia solo uno sport estremo, riservato a pochi, sbaglia. In Valnerina c’è un itinerario adatto a tutti

 

Siamo in Umbria, il cuore verde d’Italia, nella valle famosa per le Cascate delle Marmore, la Valnerina, che parte dai monti Sibillini e attraversando monti e colline arriva fino alle porte della città di Terni.

Percorrendo la Valnerina, tra i paesi di Scheggino e Ceselli, sulla destra orografica c’è una stretta valle solcata da un piccolo corso d’acqua che scende dalle colline circostanti attraversando boschi, orti e uliveti.

Ed è proprio all’inizio di questa valle laterale che abbiamo appuntamento con le guide del Centro Canyoning Natura Avventura.

Dopo i saluti di rito, ci forniscono tutta l’attrezzatura di cui abbiamo bisogno per affrontare la nostra avventura: una muta in neoprene, come quella per fare immersioni subacquee; casco; imbracatura da canyoning già pronta con moschettone, discensore a otto e longe…uno spezzone di corda con un moschettone.

Ci spiegano che c’è da fare una altro breve tratto di strada con le auto, ed poco dopo la piccola frazione di Pontuglia parcheggiamo le auto.

E’ tempo di preparare gli zaini, prendere le corde e la scorta di acqua e la nostra avventura può iniziare.

Per raggiungere l’inizio del canyon c’è da percorrere circa 40 minuti a piedi su di una vecchia mulattiera che, visto il cado di questo periodo, affrontiamo in costume da bagno e t-shirt e scarponcini da trekking!

Il percorso a piedi è panoramico e piacevole, ci da l’occasione di ammirare la valle e di capire dall’alto l’itinerario che andremo ad affrontare.

Il caldo inizia a farsi sentire, ma all’improvviso ad una curva del sentiero arriviamo ad una cascatella formata da un piccolo corso d’acqua, “le Pisciarelle” che ci permette una piacevole rinfrescata.
Poco dopo iniziamo a scendere verso l’ingresso del nostro canyon, ed una volta arrivati al torrente, non ci resta che indossare tutta l’attrezzatura e siamo pronti.

Pochi passi e siamo già al primo “salto”, è una piccola cascata, ma permette alle nostre guide di spiegarci regole fondamentali di comportamento quando si fa canyoning e farci provare l’attrezzatura che ci hanno fornito, così sotto il loro attenti occhi, capiamo quanto sia facile l’uso del discensore a otto!

Dopo poche decine di metri, la valle diventa un vero e proprio canyon largo non più di 2 metri con alte pareti scavate nella roccia.

Ora per proseguire bisogna scivolare sulla roccia levigatissima, avventurandosi in un ambiente incredibile ed affascinante.

Arriviamo alla prima e vera calata su corda, 6 metri, si fanno in fretta e si affina la tecnica che ci hanno spiegato poco prima. Ma non c’è tempo per rilassarci troppo le guide sistemano subito le corde per una nuova calata in un salto particolarmente bello che chiamano “l’orecchio” , questa volta l’altezza aumenta.

Il tratto del canyon dove siamo ora è stretto tra alte pareti a strapiombo, talmente alte che il sole fa fatica ad entrare ed illuminare, è qui che ci rendiamo conto del perché ci hanno fatto indossare le mute in neoprene.

Svoltata una stretta curva ci investe la luce del sole e il panorama si apre davanti, ma soprattutto sotto di noi.

Ancorato alla parete di roccia c’è un cavo di acciaio dove ci fanno attaccare le nostre “longe”, perché, ci spiegano siamo arrivati a “lu Casco dell’Acqua” l’alta e imponente cascata di quasi 30 metri.
Le emozioni sono tante quando rimani appeso ad una corda e piano piano inizi a calarti da simili altezze, anche sapendo di tutte le misure di sicurezza che le guide hanno preso per te.

Inizi a scendere lentamente, un po’ per l’emozione, un po’ per la paura, un po’ per l’adrenalina che ti fa rimanere concentrato. Ogni tanto l’attenzione va alla roccia dove appoggi i piedi, ogni tanto al panorama incedibile e ogni tanto alla cascata che ti scorre accanto e che a volte ti bagna con una piacevole “doccia”.

E prima di quanto avresti voluto arrivi ai piedi di questo monumento naturale, soddisfatto dell’impresa appena compiuta! Giusto il tempo di vedere i compagni come se la cavano nella discesa quindi si sistemano le corde negli zaini… una foto ricordo e si riparte, perché come ci dicono le emozioni non sono ancora finite!

Da questo punto la valle si apre di nuovo e i fianchi tronano ad essere ricoperti di vegetazione, dopo qualche scivolo si arriva ad un’altra scenografica cascata di 18 metri, ma ormai ci abbiamo preso la mano e sia noi partecipanti, che le guide, ci concediamo qualche piccolo scherzo spruzzandoci con l’acqua.

E ancora scivoli, corde e discese; la fatica inizia a farsi sentire anche se la tensione della cosa nuova ormai si è sciolta ed è rimasta solo la consapevolezza che questa incredibile avventura è giunta al termine, ed infatti siamo all’ultima discesa su corda, poi un breve sentiero in 10 minuti ci riconduce alle auto parcheggiate.

Mentre ci togliamo le mute e ci raccontiamo le emozioni della giornata appena trascorsa e ci rendiamo conto che per tutti era “la prima volta” ma ci diciamo che sicuramente non sarà l’ultima.
La bellezza e le emozioni questa giornata ci accompagneranno per molto tempo…in attesa della prossima avventura.