giovedì 28 settembre 2017

PARTIRIPARTI - TORINO - OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI

Torino: riaprono le OGR, Officine Grandi Riparazioni. Una nuova cittadella del sapere

Un gigantesco complesso di archeologia industriale, unico nel suo genere, abbandonato per decenni e ora, dal 30 settembre, nuovo simbolo della città come hub per la ricerca artistica e tecnologica

 


I numeri sono da capogiro. 35.000 metri quadrati di superficie, 800.000 kg (due volte il peso della stazione spaziale internazionale ISS) di acciaio per carpenteria, bulloni, staffali; 1.200 finestre. E un investimento straordinario, 100 milioni di euro, una risorsa finanziaria enorme che la Fondazione CRT ha messo sul tavolo per ridare vita a uno dei simboli architettonici e della storia industriale del capoluogo piemontese, le OGR, le Officine Grandi Riparazioni di Torino, il più importante stabilimento in città prima della nascita della Fiat. Un gigantesco complesso di archeologia industriale, unico nel suo genere, abbandonato per decenni e ora, dal 30 settembre, nuovo simbolo della città come hub per la ricerca artistica e tecnologica. Sotto le volte, là dove si riparavano carrozze e locomotori, nasce una cittadella del sapere aperta ai linguaggi della cultura contemporanea, all’innovazione, all’accelerazione d’impresa. “È stata progettata, e realizzata, una rifunzionalizzazione al passo con i tempi e in grado di dialogare con il mondo, la sfida più straordinaria di tutti i 25 anni di storia della Fondazione Crt” ha precisato Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT e delle OGR. Nel cuore di Torino – a due passi dal Politecnico, la stazione di Porta Susa, l’Energy Center – le rinate OGR – gli interventi di riqualificazione hanno salvaguardato i grandi volumi e le grandi altezze – sono state ridisegnate per offrire due nuove piazze ai torinesi, la Corte Est, affacciata su corso Castelfidardo e la Corte Ovest, su via Borsellino, dove saranno ospitati eventi, spettacoli, aperitivi en plen air. All’interno spazi e ambienti rispondono alle tre diverse anime concepite dagli architetti, le Officine Nord, dove saranno allestite mostre, spettacoli teatrali, concerti.

Il cuore di questa area, il cosiddetto Duomo, una sala alta ben 19 metri (qui i vagoni venivano posizionati in verticale per la manutenzione) accoglierà conferenze e simposi, mentre le Officine Sud ospiteranno un vero e proprio innovation hub internazionale. Tra le due Officine, nel Transetto, nasce un’ampia area dedicata al gusto, Snodo, uno spazio aperto dalla prima colazione a cena, sette giorni su sette. Visitatori e business community avranno a disposizione anche due ristoranti, un cocktail bar e un lungo tavolo – 25 metri -, un vero social table per ritrovarsi con gli amici e condividere idee. Intanto, per due settimane, a partire dal 30 settembre, tutti, torinesi e non, sono invitati a conoscere la straordinaria conversione di questi edifici ottocenteschi. La festa di apertura, Big Bang, offre fino al 14 ottobre concerti, antepriem, progetti artistici. Tra gli ospiti Giorgio Moroder, Elisa, Ghali, Omar Souleyman, The Chemical Brothers, e il  gruppo Atomic Bomb!, alcuni degli artisti che si alterneranno sul palco della nuova Sala Fucine, per i tre sabati consecutivi del 30 settembre, 7 e 14 ottobre. Protagonista, oltre alla musica, anche l’arte contemporanea. Sempre il 30 settembre, si potrà vedere un’installazione realizzata dall’artista sudafricano William Kentridge,  Procession of Reparationists, installazione pubblica e site-specific realizzata dall’artista sudafricano William Kentridge e ispirato alla vocazione ex-industriale e operaia delle Officine Grandi Riparazioni.

Per info sul calendario degli eventi, ogrtorino.it